Laura Larcan, “Roma, le scoperte mai raccontate”
Presentazione del libro di Laura Larcan, Roma, le scoperte mai raccontate, ed. Carta Canta all’interno della rassegna “Roma Legge” in collaborazione con l’Agenzia Letteraria Edelweiss e il critico letterario Dario Pontuale.
Roma è una città che riesce ancora a sorprendere. Anche la banale operazione di sostituire le rotaie di un tram può trasformarsi in un’avventura archeologica. Nessuna boutade, è tutto vero. Come quella volta – era l’inverno del 2012 – che a piazzale Ostiense, a pochi passi dalla Piramide Cestia, durante il cantiere della nuova linea tramviaria 3, riemerse una necropoli di almeno venti tombe. Bastò rimuovere i vecchi binari e scavare in profondità per appena sessanta centimetri. L’aspetto interessante della scoperta fu che ciascuna sepoltura custodiva uno scheletro perfettamente integro. Quasi tutti i teschi sfoggiavano addirittura una dentatura ben conservata, dettaglio strategico che consentì agli antropologi di ricostruire l’età dei defunti, tra i 13 e i 18 anni. Insomma, sotto quei binari giaceva – da duemila anni circa un cimitero di amabili resti giovanili. Le fosse erano semplici, coperte da cocci di anfore, solo qualche pietosa moneta come corredo per il pedaggio a Caronte nell’estremo viaggio dei morti. Erano poveri, forse schiavi, forse cristiani, per via di un piccolo sarcofago riemerso tra una fossa e l’altra, decorato con scene di pastori che accudiscono greggi di pecore.
Un libro che colpisce per una prosa graffiante e che dimostra quanto Roma in particolare, e tutto il Paese in generale, siano ancora pronti alla scoperta e allo stupore specie se, come nei racconti di Laura Lacan, si tratta di scoperte affascinanti, quasi sconosciute e importanti.